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Riccardo A. Andreoli

BLOG

Round the World 2005 - 6

In questa parte del blog sono a Capo Verde

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Capo Verde

Capo Verde - 5 Luglio 2005 - Sal

Eccomi qui, tristemente nell'ultima tappa del mio Viaggio. Sono a Sal, che, come suggerisce il nome, ha un sacco a che fare col sale.

Antiche saline ormai pressoché abbandonate sono comuni e il panorama è brutalmente bruciato. 

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L'isola è costantemente sotto la dura sferza degli Alisei ed è quasi totalmente coperta da sabbie brune soffiate via dal Sahara e alla fine atterrate qui.

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In ogni caso, la vita nell'Oceano, senza nessuna industria peschereccia, è ancora ricca, anche se, da dire tristemente, già non più paragonabile a quella di solo tre anni fa.

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La pesca professionale a Capo Verde

Capo Verde - 17 Luglio 2005 - Sal

Lunghe, piene giornate di pesca nelle acque di Cabo Verde. Sono stati presi diversi wahoo, alcune lampughe, ma nessun, finora, rostrato.

In ogni modo, gli squali hanno fame, da queste parti. Più di qualche volta il pesce è riemerso dal blu sotto le nostre pinne mezzo masticato.

 

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Capo Verde - 19 Luglio 2005 - Sal

 

Il giorno del record

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Come scrivevo in un'intervista sulla rete.

 

Il sogno sommesso

 

"Dall’ampia finestra sulla destra la luce si riversa sul tavolo di legno chiaro. Sul tavolo, un fucile enorme, tutto in legno, con un’asta da 10 millimetri, di due metri. Ad una estremità una testa di Gorgona di elastici serpentini, neri, cinque o sei, doppi. Provo timidamente a toccarlo, tento di alzarlo, riesco appena a muoverlo, peserà sette od otto chili. Appoggiati a fianco, nella pozza di luce, numerosi sconosciuti arnesi. Dietro, la voce mormorante, tranquilla, di un uomo nella larga parlata australiana.

È il luglio del 1997 e sono per la prima volta in Western Australia, a casa di Greg Pickering, che detiene due Record del Mondo di Pesca Subacquea. Uno, ad un magnifico Tonno Pinne Gialle di quasi centocinquanta chili. Ne stringo tra le mani incredule la fotografia. Preso esattamente con quel fucile, ora appoggiato sul tavolo.

 

È l’inizio di un Sogno. Sommesso, appena confessato a me stesso e certo non ad altri nel Mondo, che pesa lieve lieve sul retro della mente. Ma che lì resta, persistente, tenace. E che, pian piano, cresce, si irrobustisce, domanda attenzione, comincia a dettare scelte. La lenta acquisizione di tecniche apprese in anni in giro per il mondo, l’acquisto di materiale perfezionato per la pesca nel blu, inesistente e totalmente sconosciuto nei patrii lidi. La sperimentazione e invenzione, la personalizzazione di tecniche derivate da tutto quanto imparato.

E pian piano il Sogno cresce, comincia a premere, vigoroso, per uscire, per essere riconosciuto. Fino a che non decido, davvero, per la mia Magnifica Follia. Mollo tutto, non sapendo davvero se davvero sarei ritornato, e parto per un Giro del Mondo dedicato alla Pesca Subacquea. In solitaria, pochi accenni di luoghi e persone ove posar pinna come appoggio. Per il resto libertà totale. E il Sogno che scatenato, ordina e impone. Il fucile da pesca nel blu, esattamente quello di Greg, con la stessa testa gorgònia di serpenti, neri, per quanto improbabile ne possa essere il trasporto in aereo, lui e poche aste a pesare quanto un normale bagaglio aereo e ad ingombrare per tre: portalo! Le attrezzature di contorno: portale!

E parto, il Sogno che canta, e mi trascina e mi culla nelle lunghe immersioni, talora buie di blu polverosi e vuoti, talora ricche di guizzi argentei e cobalto, le mie pinne a incidere la pelle degli Oceani più diversi.

Ma senza quella apparizione a sorprendermi, a sbigottirmi di meraviglia.

Fino a che, oggi, in Atlantico, un giorno tempestoso.

Lunghe, pesanti onde grigie. Il cielo scuro, fantasmi di nuvole stracciate a sfiorarne i frangenti. L’acqua buia ma limpida, oltre duecentocinquanta metri sotto la pancia. Una forma subitanea, la coda gigante, la spada aggressiva, scivola sotto di me, mi ferma il cuore, il respiro.

L’immagine è cristallizzata nella mente, per sempre, in quel singolo istante di trepidante ammirazione. Poi la realtà urge, l’immagine vibra, si svincola con uno spicinìo. Il Sogno canta, finalmente libero. Rende di colpo significativo quello strano arnese di legno: scendo incontro al Pesce Vela, sparo.

Il pesce sembra scomparire con la semplice subitaneità di un sogno. Ma la boa rimbalza da onda in onda, mi sorvola, trascinata dalla forza scatenata della sua fuga. E io mi immergo nell’inseguimento, la mente vuota se non per il nuoto, cattivo, deciso, il respiro a raspare nel boccaglio contro l’orecchio. I dubbi, l’attrezzatura reggerà?, il colpo terrà?, lo mangeranno gli squali?, lo raggiungerò o sarà più veloce di me?: solo ombre grigie nella mente, diluite dalle onde che mi precipitano addosso, dalla visione tantalica delle boe rosse sulla cresta dell’onda sempre successiva, dal blu sempiterno.

La boa finalmente, quasi stranamente dopo tanti lunghi minuti di nuoto forsennato all'inseguimento, è qui, alla portata delle mie mani. L’afferro. E vengo trascinato per l’Oceano, l’acqua a ruscellarmi contro, dal Pesce che sempre nuota, diretto lontano da quel dolore nel fianco che sempre da vicino lo insegue. Mi tiro piano, una mano dopo l’altra, fino a veder sventagliare la coda enorme, il blu-dorato scintillante del dorso, il ventre candidissimo, la dorsale gigante talmente blu da essere quasi nera ad alzarsi, ancora una volta, in allarme. La sagola pesante in acciaio come una cavezza, gli alzo la testa verso la superficie, evito un lampo della spada, lo afferro.

Il Pesce Vela è mio.

 

L’omologazione per il Record sarà lungo da ottenere, talora noiosa, burocratica. Ma tutto questo è ancora nel futuro.

Ora, il respiro che lentamente si calma, ora, il Record è mio!

Il Sogno che mormora, lentamente, e si arrotola, soddisfatto. Per il momento."

Capo Verde - 23 Luglio 2005 - Sal

Molti squali in questi giorni. Oggi uno bello massiccio, ben più di tre metri, era affamato ma gentile: ha preso solo la testa del Wahoo, una parte che in ogni modo deve essere buttata via quando lo si pulisce.

Quando ha tentato, subito dopo, di mangiare il pesce intero, ha trovato due orribili, aguzzi fucili puntati contro il suo naso. Gentilmente, ha deciso di sprofondare...

Capo Verde - 28 Luglio 2005 - Sal

Oggi ho preso un bel tonno a pinne gialle (Thunnus albacares) ​di 65-67 chili. Il peso non è certo perché avevo, per pesarlo, una bilancia che arrivava SOLO fino a 50 chili.

E' una sensazione che toglie davvero un po' il fiato osservare l'ago della bilancia compiere una rotazione completa e continuare oltre la fine!

Era l'ultimo, e di gran lunga il più piccolo, di quattro che sono arrivati sul flasher, ci sono girati intorno, e sono scomparsi nel blu con la loro solita folle velocità.

E, cara lettrice e caro lettore, il primo era davvero un pesce da sogno.

L'ultimo ha esitato e ci ha girato intorno due volte. E io ero preparato a questa evenienza...

Per fortuna, gli squali hanno deciso di lasciare oggi questo pesce integro! 

 

 

 

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Italia - Agosto 2005 

E' agosto e sono tornato in Italia. Il mio meraviglioso Viaggio è ora terminato.

Non posso nemmeno cominciare a trasmettere le sensazioni che ho provato ritornando all’aeroporto di Milano dopo così tanto tempo.

 

La vita nel Viaggio era semplice ma appagante: le priorità erano che il fucile sparasse dritto così da poter prendere quella preda superba; il mangiare e bere con accuratezza così da non soccombere a quelle malattie così comuni per un viaggiatore (e in tutti questi mesi non ho avuto nemmeno un raffreddore) e così da avere energie per immergermi; che la mia muta fosse intera, così da tenermi caldo nell’Oceano… E, naturalmente, vivere, respirare e godere delle infinite bellezze che contemplavo ogni giorno.

 

Così, tutto sommato, vi invito ancora in queste pagine, se non per un Giro del Mondo, per qualche, spero appaganti, avventure subacquee.

 

Ho aggiornato tutte le pagine mentre ero DENTRO al Viaggio e questo vuol dire lavorare attraverso una quasi infinita serie di vari Internet Point nel Mondo... Un viaggio in qualche modo anche questo...